La ripresa del mercato immobiliare fa bene agli artigiani: dal 2015 al 2016 (i dati si riferiscono al primo semestre, quindi al 30 giugno) sono aumentate del 6,09% le ditte che si occupano di restauri e manutenzioni degli immobili iscritte all’Edilcassa, la cassa edile della Confartigianato.
A riportare in area positiva il trend dell’apertura di nuove attività e ridare prospettiva al settore, la ripresa delle compravendite immobiliari che ha come effetto “collaterale”, la necessità dei nuovi proprietari di adeguare, risistemare, rimodernare le case appena acquistate. E così in un anno, nella nostra provincia, le ditte attive sono passate dalle 624 del primo semestre 2015 alle 662 del semestre 2016. Un dato che letto nel dettaglio non è frutto dell’atomizzazione di ditte preesistenti che si sono smembrate, ma di vere e proprie nuove ditte apparse sul mercato. La conferma arriva sia dal numero degli addetti che sempre tra il 2015 e il 2016 sono passati da 1.587 a 1.729, sia dagli altri indicatori fondamentali. In un anno, infatti il monte salari è cresciuto dell’8,14%, passando da 18 milioni 409.125 euro a 19.907.666. Cresce anche il numero di ore lavorate, che analizzando lo stesso periodo aumenta del 7,2%, passando da 1.732.260 a 1.856.909.
“Dati confortanti. Sia dal punto di vista del lavoro che della qualità e sicurezza complessiva del patrimonio residenziale sul territorio – rileva Paolo Fagherazzi presidente della categoria edili di Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia – Una ristrutturazione oltre ad una riqualificazione degli spazi interni prevede anche delle migliorie dal punto di vista del consumo energetico e adeguamenti dal punto di vista della sicurezza, con impianti elettrici, del gas e dell’acqua messi a norma in stabili dove magari le abitazioni sono sfitte o non usate da anni”. E il tutto con un effetto volano anche per l’economia legata all’edilizia, ovvero quella di chi vende i materiali, di chi progetta e supervisiona i lavori, oltre di chi li realizza.
“L’indotto del settore costruzioni coinvolge moltissime attività ed è importante che le scelte politiche incentivino l’ammodernamento, e la messa in sicurezza dell’attuale patrimonio immobiliare – prosegue Siro Martin vice presidente della categoria edili di Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia – . Diventa prioritario aumentare le motivazioni dei privati a realizzare interventi di messa in sicurezza e recupero. La proposta che lanciamo per non sprecare questa timida ripartenza del settore è quella di costituire un tavolo di lavoro istituzionale, che veda come attori le stesse Amministrazioni, Confartigianato e le altre associazioni di categoria, gli Istituti di Credito e i rappresentanti degli ordini professionali per studiare soluzioni affinché ci siano tempi ridotti rispetto ai normali iter burocratico procedurali e particolari linee d’accesso al credito sia per le imprese che realizzano i lavori sia per chi li richiede”.