Nei pagamenti tra aziende, il Veneto è la regione con la maggiore quota di pagamenti
regolari (47,5%), mentre la Sicilia occupa l’ultima posizione del ranking con una quota pari al 19,8%. Ben tre le province della nostra regione nella top ten: sesta Vicenza seguita al settimo posto da Treviso e decima Belluno.
Migliora quindi il clima dei pagamenti commerciali per le imprese italiane. Situazione
che emerge dall’ultima analisi dello Studio Pagamenti CRIBIS per il Q4 2017. Dati
incoraggianti sia per quanto riguarda la puntualità che i ritardi gravi. La quota di
pagamenti alla scadenza – media italiana – è passata dal 35.6% del 2016 al 37.3% del 2017,
mentre i ritardi oltre i 30 giorni sono calati del 14.6%. È proprio il dato relativo ai ritardi gravi che rappresenta una inversione di tendenza rispetto al periodo post-crisi: dopo il forte aumento che si è verificato tra il 2013 e il 2014 infatti, quest’anno si è attestato al 10.5%, tornando ai livelli del 2012.
A livello regionale il Nord-Est si conferma l’area dove ci sono le imprese più affidabili, con il 46.1% di queste che paga con regolarità i fornitori, mentre i ritardi gravi sono solo il 6.4%. Maggiori difficoltà invece per le aziende dell’area Sud e Isole dove la media dei pagamenti puntuali è il 24%. Il Veneto è la regione più virtuosa (47.5% di puntualità) seguita da Emilia-Romagna e Lombardia.
“Il cambiamento nel clima tre le imprese mi pare evidente – sottolinea Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis – e tutti gli indicatori si stanno muovendo nella giusta direzione, con un passo più deciso rispetto al passato: migliora la puntualità ma si riducono in parallelo anche i ritardi più gravi. Questo è l’anno della conferma di un trend di miglioramento che si consolida”.
Un altro indicatore oggetto dello studio è quello relativo alle dimensioni delle imprese. Infatti, nelle microimprese la puntualità è al 38,5%, mentre nelle grandi crolla al 14,8%. Tuttavia, queste ultime presentano un dato contenuto per i ritardi gravi (5,1%), percentuale che invece raddoppia per le microimprese.
“I consumi ripartono – conclude Preti – la forte scrematura in termini di fallimenti è già stata superata, un passaggio che i “superstiti” hanno superato imparando ad adottare una gestione attenta del proprio sistema dei pagamenti: una scelta che ha pagato”.