ll Seminario nasce nel contesto degli accordi interconfederali siglati da Confartigianato, CNA e CASA del Veneto e CGIL, CISL e UIL del Veneto in materia di alternanza scuola lavoro e di apprendistato duale e vuole esplorare tutte le difficoltà che emergono dal punto di vista della sicurezza nell’inserimento dei minori nelle imprese in ASL oppure con apprendistato duale e le eventuali soluzioni presenti allo stato dell’arte considerata la piccola dimensione delle imprese presenti nel tessuto imprenditoriale del Veneto. All’incontro che si terrà Giovedì 17 maggio 2018 dalle 9.00 alle 13.30 presso il Centro Cardinal Urbani (Via Visinoni, 4/c Zelarino/Venezia) sono stati invitati: il direttore dell’Area Capitale umano, cultura e programmazione comunitaria Santo Romano, la direttrice INAIL Direzione del Veneto Daniela Petrucci, il Direttore dell’U.O.C. Servizio Prevenzione Igiene
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Il 24 maggio 2018 entra in vigore la nuova normativa europea sulla privacy, Regolamento Europeo 2016/679 sulla protezione dei dati, che stabilirà nuove regole per tutte le aziende che offrono beni e servizi e che trattano dati relativi a persone della Comunità Europea. Il Regolamento Europeo Privacy introdurrà nuove tutele a favore degli interessati ed inevitabilmente nuovi obblighi a carico di titolari e responsabili del trattamento di dati personali e di conseguenza anche nelle imprese di odontotecnica vi saranno effetti derivanti dall'applicazione del Regolamento che imporrano competenze, comportamenti e misure da contestualizzare nella realtà operativa aziendale, al fine di evitare sanzioni che sono state notevolmente inasprite. "E’ un'iniziativa seminariale di stringente attualità - il Regolamento 2016/679 sulla privacy entra in vigore dal 24 maggio 2018 - e
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di Roberto Bottoli Delegato al Made in Italy Unindustria Treviso Made In, ma chi l'ha visto? Per molti la normativa è già in vigore e valorizza le produzioni italiane. Non è vero, è tutto in stand by, nonostante le iniziative italiane in sede europea per raggiungere l'obiettivo di rendere obbligatoria l'indicazione del Paese di origine per tutte le merci che entrano in Europa da Paesi extra Cee. Chi nel corso degli anni ha seguito la materia, ha assistito, e sofferto, un'alternanza di sogni, vittorie parziali, entusiasmi e frustrazioni. Più volte infatti l'obiettivo finale sembrava ad un passo; il voto favorevole del Parlamento europeo giustificava la soddisfazione di esponenti di Confindustria e l'esultanza degli (e delle) europarlamentari italiani. Purtroppo, anche in sede comunitaria il Parlamento conta come
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“25 giorni di “numero chiuso”, da qui a luglio, per i camion in transito al Brennero. Un provvedimento unilaterale del governo del Tirolo austriaco che pesa come un macigno per le nostre imprese ma che è avvenuto nella totale indifferenza del nostro Paese. Un blocco alla libera circolazione che va contro i principi fondanti della Costituzione Europea da parte di uno Stato membro”. È la denuncia di Nazzareno Ortoncelli leader degli autotrasportatori di Confartigianato Imprese Veneto. “La norma già in vigore dal 22 marzo scorso - spiega il Presidente - prevede un numero massimo di 300 automezzi all’ora (uno ogni dodici secondi) sull’autostrada dell’Inntal. Il filtro è posto a Kufstein Nord e riguarda i camion provenienti dalla Germania e diretti verso sud. Il calendario dei divieti
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È il fattore emozionale la carta vincente del made in Italy, un brand fortissimo che nell’immaginario collettivo degli stranieri (e non solo) evoca uno specifico stile di vita, una qualità peculiare dei prodotti e delle esperienze, un certo tipo di suggestioni e di autenticità. Un valore vero che il Censis, in una sua recente indagine, ha stimato: nei prossimi 5-6 anni il numero di persone nel mondo, interessate all’acquisto di beni e servizi di alta qualità, passerà da 400 a 480 milioni, cui corrisponderà una spesa di circa 290 miliardi di euro che porterà il mercato globale del lusso a un valore di 1.135 miliardi l’anno. Attualmente il made in Italy intercetta circa il 10% di questo mercato e secondo Altagamma, ricorda il Censis, per
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