“Un mercato in forte evoluzione impone la revisione profonda e organica della legge sull’estetica. Servono nuove regole che stabiliscano iter formativi coordinati con le novità su istruzione e formazione professionale previste dalla legge della cosiddetta ‘Buona scuola’. I requisiti professionali devono essere uguali in tutta Italia e per tutte le nuove attività del settore nate in questi anni, dai tatuatori ai piercer, dagli onicotecnici ai truccatori, ai tecnici delle ciglia fino ai socio-estetisti”. Lo chiede Confartigianato Estetica, intervenuta ieri in audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera sul testo unificato delle proposte di legge di modifica della legge sull’attività di estetista.
A livello nazionale, nel settore dell’estetica operano 44.171 imprese, il 74,5% delle quali sono artigiane. Di queste, 35.459 sono istituti di bellezza, 1.650 attività di manicure e pedicure, 3.765 sono centri benessere e 3.297 attività di tatuaggio e piercing. “In provincia di Verona, invece, secondo i dati camerali del primo trimestre 2017, nei Servizi alla Persona operano 2.747 imprese, comprese quelle di acconciatura, iscritte all’Albo Artigiani – spiega Silvia Geromella, Presidente di Confartigianato Benessere Verona e titolare di un salone di estetica –. Per regolare tali attività non basta un semplice restyling superficiale di una normativa vecchia di 26 anni. E’ necessaria una riforma complessiva che garantisca la professionalità degli operatori, combatta abusivismo e attività irregolari, tuteli la sicurezza dei consumatori”.
“Stiamo seguendo l’impegno della nostra Confederazione su questa tematica – conclude Geromella –, perché la riforma della legge sull’estetica deve fare ordine e chiarezza, tra le norme eterogenee applicate a livello regionale, sui percorsi formativi per l’abilitazione professionale degli imprenditori e la qualificazione dei dipendenti. Inoltre, sanzioni più severe vanno previste per chi svolge attività di estetica senza i requisiti di qualificazione e formazione professionale”.