Sostenibilità, sociale ed ambientale, made in Italy e qualità, delocalizzazione e rientro delle lavorazioni, contraffazione e laboratori clandestini. Sono questi i quattro pilastri su cui “danza in equilibrio tra sfarzi e sfruttamenti” il sistema moda italiano e su questo si sono confrontati a Treviso qualche giorno fa nel corso del seminario nazionale: Il lato oscuro del reshoring: il tema del giusto compenso nella supply chain, prestigiosi relatori tra i quali Enrico Quintavalle, Ufficio studi Confartigianato, Deborah Lucchetti, coordinatrice Campagna Abiti Puliti, Flora Leoni, Assessore alla Sicurezza Urbana e Mobilità di Prato, Silvia Scaramuzza, Relazioni istituzionali Cooperativa Quid, Giuliano Secco, Presidente Federazione Moda Confartigianato Imprese Veneto e Fabio Pietrella, Presidente Federazione Moda Confartigianato.
In platea anche l’On. Giorgia Andreuzza che da tempo si interessa della materia in Veneto e che, un anno fa, aveva incontrato il Tavolo Veneto della Moda proprio per un confronto sulla difesa del made in Italy, la contraffazione e la valorizzazione della filiera. La parlamentare ha colto al volo le denunce e le proposte emerse dal seminario e ne ha fatto una “interrogazione a risposta orale al Governo” e un “Ordine del Giorno” proposto dai deputati veneti del gruppo Lega. Riportiamo entrambe le iniziative.
ORDINE DEL GIORNO 9/2203/142 proposto dai Deputati Veneti gruppo LEGA AC 2203 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 settembre 2019, n.101, recante disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali La Camera, esaminato il provvedimento in titolo, con particolare riguardo alle disposizioni recate dal Capo II in materia di crisi aziendali; ricordato che presso il Mise sono aperti oltre 150 tavoli di crisi aziendali, tra cui quello relativo alla situazione che riguarda la Federazione Moda del Confartigianato Veneto; il settore risulta essere in effetti in grave difficoltà, come prova la circostanza che si stima non inferiore a 40 il numero delle imprese che chiuderanno entro la fine del 2019 nella sola provincia di Treviso, anche a causa della concorrenza sleale dei laboratori cinesi, che sottopagano la propria manodopera; la moda costituisce un’eccellenza del Made in Italy da salvaguardare e proteggere, se si intende assicurare un futuro al sistema produttivo del nostro Paese;
impegna il Governo: a valutare l’opportunità di adottare ogni utile iniziativa per salvaguardare le eccellenze produttive del nostro Paese, a partire dal comparto tessile e moda; ad adottare ogni utile a prevenire chiusure di impianti nel comparto, in particolare nel territorio trevigiano, anche con energiche iniziative di contrasto all’attività dei laboratori clandestini, che rappresentano forme illegali di concorrenza sleale.