Le imprese artigiane della Riviera del Brenta puntano sempre più sul welfare aziendale. Nel comprensorio dei 10 comuni è stata avviata da quasi un anno una fase sperimentale che funziona, a cui hanno aderito 4 aziende, e che sarà allargata nei prossimi mesi a tutti i comparti. A spiegarlo sono per l’Associazione Artigiani e Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta” il segretario Giorgio Chinellato e la referente del progetto Antonella Forleri. “Si è aperta una stagione di relazioni che hanno particolare attenzione a nuove modalità di retribuzione ed incentivazione del personale, che non sono solo monetarie – spiega Chinellato. Le formule sono diverse: erogazione di servizi o benefit di natura sociale per il tempo libero ed acquisti. Sono stati stanziati in questa fase, 100 mila euro per questa nuova premialità della produttività aziendale, ma siamo sicuri che dopo questa prima fase sperimentale, il welfare aziendale sarà allargato a tante altre imprese”. Ora hanno aderito aziende dal comparto grafico, metalmeccanico, dei servizi. Non si tratta così di un mero premio di produzione in denaro. Il progetto welfare sul territorio della Riviera del Brenta punta a soddisfare la necessità delle persone che guidano le imprese, delle loro famiglie, dei loro dipendenti.
“Si sono studiati in questi mesi e attuati – spiegano Chinellato e Forleri – nuovi i servizi di conciliazione lavoro e famiglia, i sostegni per gli anziani e la gestione dei bambini, la sanità integrativa, l’inclusione dei soggetti svantaggiati, offerte culturali (biglietti a cinema e teatro per esempio). In questa direzione vanno anche le nuove formule di accordi contrattuali che prevedono clausole riguardanti il welfare. Per questo il nostro servizio, è a disposizione per fornire la consulenza e le convenzioni necessarie alla progettazione di piani di welfare aziendale proprio su misura per le piccole imprese”. “Le potenzialità del welfare –conclude Chinellato – possono essere declinate in ambito aziendale con soddisfazione reciproca sia da parte dei dipendenti sia per l’imprenditore. Il cambiamento non è solo di tipo normativo, ma rappresenta soprattutto un cambiamento di mentalità che è fondamentale sia condiviso tanto dall’azienda quanto dal lavoratore. Un cammino che abbiamo intrapreso con successo in questa fase sperimentale e che intendiamo allargare perché comporta una proficua riorganizzazione del lavoro, degli obiettivi e delle modalità per raggiungerli”.