Sei tavoli tematici, altrettanti esperti. 80 tra dirigenti e funzionari del settore. Otto ore di dibattiti e proposte. Per arrivare ad un documento sindacale completo da sottoporre alla politica europea, nazionale e regionale veneta. Gli Stati Generali di sabato prossimo 16 giugno a Mestre sono tutto questo.
“Tra i temi principali – spiega Nazzareno Ortoncelli, presidente regionale degli autotrasportatori – ce ne uno davvero di attualità scottante: il costo del gasolio. La posta più rilevante del prelievo fiscale sulle commodities energetiche, in Italia, è infatti rappresentato dalle accise sui carburanti che – secondo i conti dell’Istat – nel 2017 registrano un gettito di 26.098 milioni di euro, con un aumento su base annua dell’1,6% a fronte della stagnazione nel biennio 2015-2016 e un calo nel biennio 2013-2014. Sulla base della rilevazione del 28 maggio si calcola che l’Italia è il primo Paese tra i 28 dell’Unione Europea per accisa sui carburanti; di conseguenza il nostro Paese si colloca al primo posto in Europa per costo dei carburanti pagato dalle imprese che in media, al netto dell’Iva, è pari a 1.294,2 euro/1000 litri”.
Nello specifico le accise sulla benzina ammontano a 728,4 euro/1000 litri e quelle sul gasolio a 617,4 euro/1000 litri; per entrambe le due tipologie di carburanti l’Italia è al 2° posto tra i 28 Paesi dell’Unione Europea per livello assoluto delle accise. Al netto della tassazione, il costo medio dei carburanti nel nostro Paese si allinea maggiormente alla media UE (+1,4%, con Italia al 14° posto nel ranking UE).
“Una situazione insostenibile -prosegue Ortoncelli- che raggiunge il paradosso in alcune aree del Paese come al confine con l’Austria (dove fare un pieno ad un TIR arriva a costare anche 600 euro in meno). Condividiamo la protesta di queste ore dei nostri concittadini benzinai di confine che denunciano una posizione schizofrenica dell’Austria che da un lato attira camion da mezza Europa per il gasolio e dall’altro ne contingenta il passaggio”.
“Cosa proponiamo? -conclude il Presidente- Che il neo Ministro dei Trasporti dia immediato seguito al “Contratto per il Governo del cambiamento”. Sia disattivando le clausole di salvaguardia evitando un aumento dell’Iva che sui carburanti peserebbe per 817 milioni di euro di maggiore prelievo sia eliminanado le componenti anacronistiche delle accise sulla benzina. A tal proposito ricordo che il 58,0% delle accise sulla benzina è ascrivibile a componenti legate ad eventi straordinari: nel dettaglio il 31,7% del prelievo si riferisce ad eventi datati del secolo scorso quali interventi militari e crisi internazionali (la guerra di Etiopia del 1935, la guerra del Libano del 1983, la missione di peacekeeping delle Nazioni Unite in Bosnia Erzegovina del 1996 e la crisi di Suez del 1956), tre terremoti (Belice del 1968, Friuli del 1976, Irpinia del 1980), il disastro del Vajont del 1963 e l’alluvione di Firenze del 1966”.