Il Comitato Esecutivo di Unatras, riunito ieri a Roma, ha constatato l’assenza dei provvedimenti sollecitati al Governo e ha deciso il fermo dell’autotrasporto merci, dando mandato all’Ufficio di Presidenza di definirne le modalità attuative. La decisione nasce dalle mancate risposte ad una serie di gravi problemi denunciati dalle imprese di autotrasporto anche in occasione del Tir Day, la mobilitazione nazionale organizzata da Unatras lo scorso 18 marzo. Tra le criticità evidenziate da Unatras vi sono la concorrenza sempre più aggressiva dei vettori esteri, le violazioni della normativa sui tempi di pagamento, il blocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali, le nuove disposizioni per le revisioni dei mezzi pesanti, la mancata pubblicazione dei costi minimi di sicurezza, i provvedimenti già approvati ma non ancora resi esecutivi. Per
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Unatras, l’Unione nazionale delle Associazioni dell’autotrasporto merci, della quale fa parte Confartigianato Trasporti rappresentata dal Presidente provinciale trasporti Nazzareno Ortoncelli e dal Vicepresidente Mauro Daneluzzi, ha proclamato lo stato di agitazione del settore trasporto merci c/t. Unatras riscontra che non sono state rese ancora spendibili le risorse stanziate a favore del settore, a fronte dei sacrifici sopportati dall’autotrasporto costretto a rinunciare ad una buona parte del recupero delle accise. Nel frattempo, la concorrenza delle aziende internazionali e i problemi strutturali del settore costringono migliaia di imprese alla chiusura. Il Comitato Esecutivo di Unatras, riunitosi a Roma, ha pertanto deciso lo stato di agitazione e riconvocherà una riunione il prossimo 16 maggio per valutare tutte le iniziative utili a tutela della categoria, non escludendo la proclamazione del fermo
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