Le imprese del comparto dell'edilizia hanno agganciato la ripresa

Le imprese legate al comparto dell’edilizia in Riviera del Brenta, hanno agganciato la ripresa in atto legata anche agli incentivi del superbonus 110 %, i problemi non mancano però: serve meno burocrazia, manodopera specializzata che non si trova, e va detto, incide molto in questo momento la difficoltà della reperibilità dei materiali e l’aumento del costo. A fare l’analisi della situazione è Giovanni Bolzonella capocategoria del comparto edilizio dell’ associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Riviera del Brenta”.

Le imprese artigiane puramente edili, iscritte all’associazione sono circa 150, sono oltre 300 invece quelle iscritte complessive legate al comparto come elettricisti idraulici dipintori ed installatori. “Il bonus 110 % che è stato rinnovato con dei precisi paletti anche per il 2022 – sottolinea Bolzonella- è stato ed è un ottimo strumento per far ripartire il settore che era fermo da anni. Purtroppo ora però i problemi non mancano. Ad esempio il costo de materiali specifici che son difficili da reperire, sono aumentati. Mancano poi sempre più operai specializzati che vanno formati. E’ in atto in questo momento una vera e propria competizione fra le aziende per accaparrarseli, aumentando anche i salari. A questo di aggiunge che negli ultimi due anni c’è stato un vero e proprio crollo dell’arrivo di lavoratori extracomunitari che fungevano da serbatoio di manodopera nell’edilizia, nuova manodopera che di fatto ora è quasi introvabile. A disincentivare la ricerca di lavoro sul versante degli operai italiani poi c’è stata anche l’introduzione del reddito di cittadinanza”.

Per Bolzonella però con il bonus 110 % la manodopera che serve non è più quella a bassa specializzazione, ma quella invece ad alta e altissima specializzazione. “Bisogna cambiare completamente strategia – afferma il capo categoria  Bolzonella – per fare un cappotto ad un edificio ad esempio servono persone preparatissime su tecniche e materiali d’avanguardia da usare. Se mancano vanno formate, e una volta formate le aziende sono anche pronte ad alzare il livello degli stipendi”. Ci sono poi problemi legati alla burocrazia che rendono le pratiche complicate da far andare avanti velocemente. E’ ora poi per Bolzonella grazie anche all’arrivo di fondi europei, abbandonare nell’assegnazione degli appalti pubblici il criterio del massimo ribasso. “Abbiamo di fronte un’occasione storica- conclude – Bolzonella – sarebbe opportuno investire quei fondi per introdurre criteri che
oltre al prezzo, chiedano la qualità, il rispetto della sostenibilità ambientale e delle tutele e regolarità dei posti di lavoro“.

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