Autoriparatori, il settore riparte non senza qualche difficoltà

Autofficine e carrozzerie, riparte non senza qualche difficoltà l’attività delle imprese del comparto autoriparatori, nel comprensorio della Riviera del Brenta. A spiegarlo sono per l’Associazione Artigiani Piccola e Media impresa “Città della Riviera del Brenta” il capo categoria Nereo Basso e il segretario Giorgio Chinellato.

“In Riviera l’associazione conta fra le imprese del settore – spiega Basso – 185 iscritte, su un totale stimato di 400 imprese presenti nell’area dei 10 Comuni. Si tratta di imprese che occupano complessivamente circa 1500 persone, e fra le iscritte quasi 800. Rispetto al periodo pre-covid abbiamo un calo del volume d’affari del 30%”. Basso spiega come sono cambiate le richieste del cliente. “L’incertezza del momento, il rischio di nuove chiusure dovute a ondate in arrivo di coronavirus a causa delle varianti – spiega Basso – fa si che gli
investimenti delle famiglie sui veicoli in dotazione siano di fatto ridotti all’indispensabile. Si fa cioè sempre più manutenzione straordinaria sui mezzi al posto di fare quella ordinaria. Per capirci si cambia il pezzo che si rompe o si guasta, ma non si fanno o si rimandano nel tempo i controlli ordinari come il tagliando o anche interventi alle carrozzerie per piccoli incidenti. Interventi che vengono lasciati aspettare”.

Non sono ancora ripartiti poi, sottolinea Basso, i noleggi a fini turistici. Quindi le compagnie di noleggio con grosse flotte di mezzi legati per lo più al turismo a Venezia e anche in Riviera, non ne mandano in riparazione molte visto che anche quel settore fatica a ripartire. Qui c’è un calo di volume di lavoro del 90 %.“Ci sono poi degli aspetti che danno alle persone una percezione sbagliata della manutenzione del mezzo, come lo slittamento dei controlli per la revisione – spiega Basso – autorizzato dal Governo. Molte persone non si rendono conto a volte che anche restando fermo il mezzo che viene usato poco può guastarsi perchè non viene fatta la necessaria manutenzione. Vi è una sostanziale perdita di efficienza che va monitorata”.

Sotto il profilo occupazionale i dipendenti di tante imprese del comparto hanno usufruito, va ricordato, della cassa integrazione covid in questi mesi. “Per rilanciare settore utile potrebbe essere – concludono Chinellato e Basso – l’inserimento di incentivi da parte del Governo per l’acquisto di auto anche usate, ma dal punto di vista della tutela ambientale,
meno inquinanti delle precedenti”.

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