Confartigianato Veneto in linea con Unatras-Trasporti, pronti al fermo mezzi
Confartigianato Veneto in linea con Unatras sullo stato di agitazione. “Se le intenzioni sono quelle di allineare le accise sul gasolio a quelle della benzina, si vuole colpire direttamente il settore del trasporto e di certo non si farà del bene alla nostra economia”. Michele Varotto, presidente della Federazione Trasporti di Confartigianato Imprese Veneto, condivide lo stato di agitazione dell’intera categoria, manifestato in un comunicato ufficiale dal coordinamento unitario delle associazioni nazionali Unatras, in cui hanno chiesto un chiarimento al Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dal quale non arrivano risposte. E ora si sta valutando il fermo dei servizi. Linea dura dunque".
“Dopo aver analizzato con molta preoccupazione le misure contenute nel Piano strutturale di bilancio (l’allineamento delle accise sul gasolio a quelle della benzina e la revisione delle tax expenditures tra cui il rimborso di quota parte delle accise) – si legge nella nota di Unatras – ribadiamo all’unanimità la nostra contrarietà verso misure che penalizzino una categoria già gravata da insostenibili costi di gestione”.
Come spiega il presidente Varotto, non è solo un problema di allineamento delle accise. “Preoccupa anche la deducibilità sull’accise che già era stata tolta agli autotrasportatori che viaggiavano dagli Euro I agli Euro IV e che rappresentano ancora oltre il 50% dei parco mezzi utilizzati. Quindi già siamo stati penalizzati, ora non possono colpire anche chi utilizza Euro V e Euro VI. Significa mettere in ginocchio un comparto che già ha altissimi costi di gestione e pochi margini di guadagno, con una “voce” carburante che pesa per un terzo sul bilancio aziendale. Non potremo nemmeno aumentare i prezzi dei viaggi in quanto i contratti sono già stati fatti con i committenti. Se questa vuole essere una manovra per incentivare l’uso dell’elettrico, credo che non tenga conto delle difficoltà del settore, indispensabile per le imprese e l’economia del Paese, In Veneto significa andare a colpire quasi 5mila aziende artigiane”.
Varotto sostiene che i costi di un camion o furgone elettrico o Euro 6 siano attualmente proibitivi e che quindi le aziende di autotrasporti non siano in grado di cambiare il proprio parco mezzi con tanta facilità, anche in un’ottica green e di risparmio carburante, a meno che non ci siano bonus o agevolazioni pubbliche. “Il motivo di questa manovra temo sia solo per fare cassa, ma hanno sbagliato interlocutore”.