Grande spazio dedicato dalla rivista IoDonna con anche due esperienze venete Arianna Dissegna (VE) e Daniela Rader (VI)
http://www.iodonna.it/attualita/2016/12/15/le-artigiane-italiane-al-top-europa/
Hanno mani sottili, ugualmente abili con aghi da cuoio, pennelli da miniatura, alambicchi, martelli, ma anche tastiere e consolle high tech: sono le artigiane italiane, avanguardia femminile che colleziona un primato numerico in Europa. Un “piccolo esercito” di quasi 2 milioni di donne (esattamente 1.758.794 imprenditrici e lavoratrici autonome), che supera le colleghe di Regno Unito, Germania, Spagna e Francia. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile, presentati alla recente convention di Donne Impresa Confartigianato, le artigiane italiane rappresentano anche la più alta percentuale europea (16,4%) rispetto al totale delle donne occupate. Tante, e determinate a reagire alla crisi: negli ultimi dieci anni, nonostante il pesantissimo ciclo economico, le donne titolari di imprese artigiane sono addirittura aumentate dell’1,9%, con veri e propri exploit nel Nord e nel Centro (nel Nord Ovest + 5,7%), e attualmente rappresentano più del 20% dell’universo imprenditoriale artigiano italiano.
L’altra metà del cielo del Made in Italy: straordinariamente vivace, iperconnesso, giovane, interessato al recupero di antichi saperi ma anche pronto a collaborazioni e alleanze competitive tra studi e laboratori. “Le artigiane italiane rappresentano un universo al femminile che ha saputo – o dovuto – reagire alla crisi e che, nello stesso tempo, ha dato corpo al suo sogno”, commenta Edgarda Fiorini, presidente di Donne Impresa Confartigianato. “Infatti, per fare l’artigiano devi prima di tutto saper fare qualcosa, devi avere nelle mani e nella testa la capacità di realizzare”.
Ma chi sono? In che ambito lavorano? “Tante di loro sono madri (72%), non necessariamente con accanto un marito (solo il 64% è coniugata)”, prosegue Fiorini. “Le più giovani sono sempre più scolarizzate e connesse, con una capacità di mettere i prodotti, spesso di nicchia, sul mercato mondiale attraverso l’e-commerce”, prosegue Fiorini. Artigiane 3.0 – Secondo una rilevazione di Confartigianato, il 73,4% delle artigiane è attiva sul web, il 75,2% dispone di un proprio sito, il 67,8% ha un profilo social e il 9,6% utilizza negozi di e-commerce e/o piattaforme di servizi on line. Cosa che fa Eva Seminara, che ha rilevato un’antica legatoria nel centro di Udine e ora propone i suoi prodotti nella sezione handmade-made in Italy di Amazon.
“Ho iniziato ad amare i libri partendo dal contenuto”, dice, “Dopo studi classici ho lavorato in una casa editrice, poi mi sono lentamente appassionata anche al “vestito” dei libri”. Le sfide tecniche? “Sicuramente le incisioni a caldo per i fregi e i titoli in oro e argento, ma anche la cucitura a mano richiede molta precisione”. Un lavoro da miniaturista che non teme il digitale: “Chi compra da me, anche all’estero, cerca un prodotto completamente diverso dall’e-book. La tecnologia è un’alleata dei saperi”.