“25 giorni di “numero chiuso”, da qui a luglio, per i camion in transito al Brennero. Un provvedimento unilaterale del governo del Tirolo austriaco che pesa come un macigno per le nostre imprese ma che è avvenuto nella totale indifferenza del nostro Paese. Un blocco alla libera circolazione che va contro i principi fondanti della Costituzione Europea da parte di uno Stato membro”. È la denuncia di Nazzareno Ortoncelli leader degli autotrasportatori di Confartigianato Imprese Veneto.
“La norma già in vigore dal 22 marzo scorso – spiega il Presidente – prevede un numero massimo di 300 automezzi all’ora (uno ogni dodici secondi) sull’autostrada dell’Inntal. Il filtro è posto a Kufstein Nord e riguarda i camion provenienti dalla Germania e diretti verso sud. Il calendario dei divieti mostra per ora 25 date, da marzo a luglio (22 marzo, 3, 5, 26 e 30 aprile, 2, 7, 8, 11, 22, 23, 24, 28, 29, 30 maggio, 1 e 2 luglio) e sono quelle dove si è registrato il maggior traffico sull’asse del Brennero analizzando i flussi da settembre 2016 a febbraio 2018”.
“La scusa è sempre la stessa – prosegue Ortoncelli-, ridurre l’inquinamento e preservare la salute degli abitanti. Fine nobile che riguarda però tutte le principali direttrici delle merci. Ad esempio nel “nostro” tratto autostradale Brescia – Padova transitano, ogni giorno in media, quasi 70 mila mezzi pesanti, oppure gli oltre 40 mila nella tangenziale di Mestre. Cifre impressionati rispetto ai 200 mila transitati nei primi 2 mesi del 2018 sulla parte austriaca dell’asse del Brennero, eppure nessuno pensa, neppure per un istante, di contingentare il traffico nel nord Italia. Eppure il governo Austriaco, in modo unilaterale, mette a rischio il traffico Italia-Germania, una direttrice fondamentale per raggiungere i mercati di Germania, Austria e Paesi Scandinavi, naturale sbocco di moltissime delle merci prodotte nella nostra regione”.
“Rendere sostenibile l’economia dei trasporti è certamente necessario ma ciò va fatto – secondo il presidente – rispettando doverosamente i tempi della pianificazione degli interventi infrastrutturali. Sicuramente nel prossimo decennio sarà ancora una volta la gomma (anche se bistrattata) a dovere sopperire al trasferimento delle merci crescendo e dotandosi di veicoli a basso impatto ambientale come quelli delle classi euro 6 oppure quelli con carburanti alternativi ibridi, a gas CNG ed elettrico. Nel frattempo -conclude Ortoncelli- però è necessario un intervento dell’Unione Europea che può prevede una procedura per impedisca che uno Stato membro attui iniziative unilaterali che possono limitare la libera circolazione delle merci. In tali situazioni, la Commissione Europea può chiedere di rimuovere l’ostacolo”.