Belluno? C’era. Padova c’era come c’erano Rovigo, Treviso, Venezia, Vicenza e Verona. Quasi 400 artigiani quelli che si sono svegliati all’alba e, in pullman, si sono diretti a Milano per unirsi a centinaia di colleghi provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Chiamati a raccolta dalla Confartigianato Nazionale, al MICO Milano Convention Centre, per affermare tanti Sì per la crescita, lo sviluppo e la realizzazione di otto grandi infrastrutture in tutta Italia. Almeno 1.600 quelli che si sono radunati per chiedere più coraggio e determinazione per gli investimenti in infrastrutture e grandi e piccole opere. Otto gli esempi scelti, sei gli imprenditori dei territori coinvolti che hanno spiegato le esigenze delle pmi e l’importanza di realizzarle al più presto. A regola d’arte, nel rispetto dell’ambiente e senza spreco di denaro pubblico.
Agostino Bonomo, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto è stato uno di questi. Ed altissima è stata la visibilità mediatica soprattutto delle ragioni e delle richieste del Veneto: ci sono oggi dichiarazioni del nostro Presidente su Corriere della Sera, Repubblica, Il Foglio, il fatto Quotidiano solo per citare quelli nazionali, Prese le prime pagine dei quotidiani locali dal Corriere del Veneto al Gruppo Gedi (Nuova Mattino Tribuna e Corriere dell Alpi) sino a Giornale di Vicenza e Arena, oltre a molti siti on line. Coperte le TV nazional ie locali (avrete ampia documentazione in una prossiima federazione).
Nel frattempo riportiamo il discorso del Presidente Bonomo fatto nella assise di ieri.
Il sistema delle imprese del Veneto -ha esordito- ha un forte bisogno di assi viari che facilitino lo scorrimento e il transito di merci e persone all’interno della regione e la mettano in connessione con il resto d’Italia e d’Europa. Chiunque si sia trovato a passare per le strade e autostrade del Veneto ha di sicuro rilevato l’urgenza di intervenire. Ma, ahimé, questa URGENZA delle imprese non coincide con i tempi della pubblica amministrazione e con la pianificazione delle opere necessarie.
I costi lievitano, le aziende continuano ad avere il freno tirato, stavolta in senso vero e non figurato e il tempo passa. Il Veneto, come altre parti del Paese, compete all’estero e le commesse le dobbiamo cogliere altrimenti il treno della crescita passa e noi lo perdiamo. C’è l’asse padano, quello che va da Torino a Venezia, che si deve riuscire a percorrere in alta velocità. In poco più di un’ora Milano e Mestre devono essere connesse, per poi collegarsi verso sud – Bologna, Roma – sempre con maggiore rapidità. E’necessario ampliare la linea Padova – Verona – Brescia, come previsto dal DEF, e intervenire sulla tratta da Padova a Bologna, per consentire sia la percorrenza alle massime velocità per i treni ad alta velocità, oltre che un netto miglioramento per i servizi regionali a vantaggio dei pendolari veneti.
La mobilità delle imprese ormai non è più solo un problema territoriale -ha proseguito-. Si deve garantire alle merci la possibilità di viaggiare oltre i confini nazionali per raggiungere i mercati europei ed internazionali. In questo senso, una delle priorità è quella di facilitare e velocizzare l’accesso ai valichi di Tarvisio e soprattutto del Brennero.
E’ fondamentale realizzare la parte nord della Valdastico per connettere vasti territori del nord est, attraverso la Pedemontana Veneta, le provincie di Pordenone, Treviso, Vicenza, Padova e a sud Rovigo e quelle emiliane con il valico del Brennero, alleggerendo il carico dell’infrastruttura autostradale che da Verona porta ai mercati tedeschi.
A questo ultimo proposito, diciamo un convinto SI alla Galleria di base del Brennero, un’opera che una volta completata consentirà l’aumento significativo del traffico ferroviario da e per il centro-nord Europa, area di fitte relazioni produttive commerciali per le imprese del nordest italiano.
Ma oltre alle strade, ferrate o asfaltate che siano, servono anche le strade per far viaggiare informazioni e dati, da noi purtroppo ancora insufficienti. Ricordiamoci sempre che siamo la settima economia del pianeta! Sto parlando della banda ultra larga. La digitalizzazione è un acceleratore per la competitività del sistema produttivo. Internet veloce deve essere garantito alle imprese in tutto il Paese, anche nelle aree interne. Disporre di banda larga è oggi essenziale per stare nel gruppo di testa delle imprese in grado di competere sui mercati globali. Ci serve per ottimizzare i rapporti con la Pubblica Amministrazione, fruire dei servizi in rete, sviluppare l’e-commerce, garantire l’accesso alla conoscenza offrendo la possibilità di aggiornare le competenze distintive delle persone attraverso l’e-learning.
Non è da trascurare l’impatto che la diffusione della banda larga ha sulla trasmissione di dati per la realizzazione di manufatti con le stampanti! La creatività dell’artigianato -ha concluso- che per definizione non ha limiti e confini, non può essere frenata dalla mancanza di questa infrastruttura! Insomma, il passo avanti va compiuto tutti insieme e va fatto subito: il mondo non ci aspetta!