Da dove iniziare? Quale approccio usare? Quale dei miei prodotti o servizi mi conviene proporre? A tali domande si risponde con un’adeguata preparazione che passa in primis per la conoscenza approfondita dei clienti e del come gestirli al meglio, del valore di ciò che voglio vendere, dei relativi vantaggi e del modo ottimale di proporre servizi e prodotti correlati. Il modo più efficace per mostrare ai vostri clienti che loro per voi sono importantissimi, è quello di fornirgli un servizio e un prodotto all’altezza delle loro aspettative. I fondamentali di questo si possono sintetizzare con: Conoscere perfettamente il proprio prodotto e valorizzarlo nel modo adeguato Rendere centrale il cliente nel processo di acquisto Erogare un servizio in modo tempestivo ed efficiente Gestire le critiche in maniera efficace, affrontandole immediatamente L’imprenditore può conoscere
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Il 24 maggio 2018 entra in vigore la nuova normativa europea sulla privacy, Regolamento Europeo 2016/679 sulla protezione dei dati, che stabilirà nuove regole per tutte le aziende che offrono beni e servizi e che trattano dati relativi a persone della Comunità Europea. Il Regolamento Europeo Privacy introdurrà nuove tutele a favore degli interessati ed inevitabilmente nuovi obblighi a carico di titolari e responsabili del trattamento di dati personali e di conseguenza anche nelle imprese di odontotecnica vi saranno effetti derivanti dall'applicazione del Regolamento che imporrano competenze, comportamenti e misure da contestualizzare nella realtà operativa aziendale, al fine di evitare sanzioni che sono state notevolmente inasprite. "E’ un'iniziativa seminariale di stringente attualità - il Regolamento 2016/679 sulla privacy entra in vigore dal 24 maggio 2018 - e
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di Roberto Bottoli Delegato al Made in Italy Unindustria Treviso Made In, ma chi l'ha visto? Per molti la normativa è già in vigore e valorizza le produzioni italiane. Non è vero, è tutto in stand by, nonostante le iniziative italiane in sede europea per raggiungere l'obiettivo di rendere obbligatoria l'indicazione del Paese di origine per tutte le merci che entrano in Europa da Paesi extra Cee. Chi nel corso degli anni ha seguito la materia, ha assistito, e sofferto, un'alternanza di sogni, vittorie parziali, entusiasmi e frustrazioni. Più volte infatti l'obiettivo finale sembrava ad un passo; il voto favorevole del Parlamento europeo giustificava la soddisfazione di esponenti di Confindustria e l'esultanza degli (e delle) europarlamentari italiani. Purtroppo, anche in sede comunitaria il Parlamento conta come
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“25 giorni di “numero chiuso”, da qui a luglio, per i camion in transito al Brennero. Un provvedimento unilaterale del governo del Tirolo austriaco che pesa come un macigno per le nostre imprese ma che è avvenuto nella totale indifferenza del nostro Paese. Un blocco alla libera circolazione che va contro i principi fondanti della Costituzione Europea da parte di uno Stato membro”. È la denuncia di Nazzareno Ortoncelli leader degli autotrasportatori di Confartigianato Imprese Veneto. “La norma già in vigore dal 22 marzo scorso - spiega il Presidente - prevede un numero massimo di 300 automezzi all’ora (uno ogni dodici secondi) sull’autostrada dell’Inntal. Il filtro è posto a Kufstein Nord e riguarda i camion provenienti dalla Germania e diretti verso sud. Il calendario dei divieti
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È il fattore emozionale la carta vincente del made in Italy, un brand fortissimo che nell’immaginario collettivo degli stranieri (e non solo) evoca uno specifico stile di vita, una qualità peculiare dei prodotti e delle esperienze, un certo tipo di suggestioni e di autenticità. Un valore vero che il Censis, in una sua recente indagine, ha stimato: nei prossimi 5-6 anni il numero di persone nel mondo, interessate all’acquisto di beni e servizi di alta qualità, passerà da 400 a 480 milioni, cui corrisponderà una spesa di circa 290 miliardi di euro che porterà il mercato globale del lusso a un valore di 1.135 miliardi l’anno. Attualmente il made in Italy intercetta circa il 10% di questo mercato e secondo Altagamma, ricorda il Censis, per
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“Chi non interviene eseguendo i controlli periodici, inoltre, mette sì a rischio la salute di tutti, ma attenta anche alla propria salute, sia a causa delle emissioni, sia per via delle esalazioni e malfunzionamenti che può avere l’impianto di riscaldamento”. A lanciare questo appello e monito sono Luca Vanzan, Giorgio Chinellato e Andrea Bernardi rispettivamente Presidente, Segretario e capo categoria impiantisti dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa Città della Riviera del Brenta. Gli artigiani della Riviera, pongono l’attenzione su un problema che da anni mettono in evidenza, cioè quello dei scarsi controlli agli impianti da parte degli utenti. “La stagione termica - spiega Bernardi - sta terminando e, come di consueto in questo periodo dell’anno, l’allarme Pm10 si è fatta sentire per il pericolo che causa alla
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