“Comuni, categorie produttive, associazioni, devono far fronte unico e
chiedere una manutenzione e una messa in sicurezza delle rive del
Naviglio del Brenta e un rilancio e un riordino complessivo dell’area
che va da Stra a Fusina che sia più organico, attento e puntuale e non
legato solo alle emergenze degli sfalci e degli interventi tampone.
Interventi cioè collegati a lavori per smottamenti o crolli. Va
gestita meglio la manutenzione dei ponti che attraversano il canale da
Fusina a Stra e va potenziata la promozione di un territorio che,
insieme alle ville ha come eccellenze specialità enogastronomiche e
produzioni dell’artigianato e dell’industria invidiate da tutti in
Italia e nel mondo”. A lanciare questo appello sono Luca Vanzan
Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della
Riviera del Brenta” e il Segretario Giorgio Chinellato che
sottolineano come la Riviera del Brenta sia un ambito territoriale che
deve muoversi insieme concertando gli interventi, per dare più
efficacia alle richieste.
“Il Naviglio del Brenta – spiega Vanzan – è corso d’acqua lungo il quale sono sorte le ville dei patrizi veneziani che hanno caratterizzato per il loro splendore quest’area nel corso dei secoli. Ora questi gioielli architettonici attirano migliaia e migliaia di turisti da ogni parte d’ Italia e del mondo. Turisti che arrivano sia in autobus che con i battelli. Si tratta di un tesoro che unito ai settori d’eccellenza dell’artigianato, rappresenta un volano economico ed occupazionale per l’intero comprensorio. Le condizioni del corso d’acqua però sono pessime: l’erba alta viene tagliata con periodicità spesso insufficiente solo dopo tante insistenze di cittadini, operatori turistici ed enti locali. Per le rive che crollano si fanno da parte di Regione e Genio Civile solo interventi tampone con lavori su qualche decina di metri degli argini quando servirebbe un piano complessivo di riordino e soprattutto di scavo dei fondali del corso d’acqua. Scavo dei fondali che manca da oltre 40 anni. Pesante la presenza di alghe infestanti e tossiche, sia sul
Naviglio che su canali collegati come il Novissimo e il Taglio”. Ma
non solo. Gli artigiani poi sottolineano come la manutenzione dei
ponti mobili ad esempio, non possa ricadere solo sui Comuni che hanno bilanci asfittici.
“Serve per affrontare questo e altri problemi – sottolinea il presidente Vanzan- finalmente un’azione che vada oltre le divisioni territoriali fra Comune e Comune”. “Buona l’idea – concludono Chinellato e Vanzan – portata avanti in questi anni con gli enti locali e le associazioni, di implementare le reti dei percorsi cicloturistici, percorsi che andrebbero maggiormente collegati anche alle eccellenze produttive dell’area, ma anche in questo caso non bisogna muoversi divisi ma tutti uniti, attraverso la creazione di un tavolo di concertazione che faccia avere alla Riviera sul piano delle richieste una unica voce, e promuova il territorio con una serie di eventi che facciano della programmazione a livello comprensoriale il loro filo conduttore”.