Crescono quasi cinque volte più della media e, da sole, rappresentano il 42% di tutto l'aumento delle imprese registrato nel 2017. Sono le imprese costituite da cittadini stranieri, una realtà ormai strutturale nell'ambito del nostro tessuto imprenditoriale e che alla fine dello scorso anno ha raggiunto le 590 mila presenze, pari al 9,6% di tutte le imprese registrate sul territorio nazionale. Nel corso del 2017 il loro numero si è incrementato di 19.197 unità (il 42% del saldo annuale di imprese), come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure, corrispondente ad un tasso di crescita del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall'intera base imprenditoriale italiana). In alcune regioni (Toscana, Veneto, Liguria, Marche) senza il contributo di questa componente, il saldo regionale del 2017 sarebbe stato negativo. In altre regioni (Piemonte,
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La produzione italiana organizzata per filiere e con una fitta rete di piccole e medie imprese e distretti ha fatto sì che l’industria italiana sia rimasta fortemente radicata sul territorio domestico e, per questo, sia stata apprezzata all’estero più di quella di ogni altro Paese europeo. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge dalla ricerca effettuata da Eurostat (Ufficio Statistico dell’Unione Europea), e ripresa da Il Foglio, sui dati 2015 che rivela come oltre il 79% dell’export italiano sia realizzato dall’industria in senso stretto (326 miliardi di euro su 412 miliardi complessivi). Tra i grandi Paesi dell’Euro-area l’Italia è quello che negli anni passati ha fatto il minor ricorso alle delocalizzazioni produttive e le poche realtà italiane che hanno delocalizzato si caratterizzano per le grandi dimensioni e per il desiderio di avvicinarsi a
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Con il Decreto Legge 20 giugno 2017 n. 91 (decreto per il Mezzogiorno), convertito in legge 3 agosto 2017 n 123 il legislatore ha riordinato le norme sulla commercializzazione degli shopper di plastica operando su due livelli: abrogando le norme precedenti in materia riproponendone però i contenuti all’interno del testo unico ambientale (decreto legislativo n. 156/2006) ed introducendo nuove disposizioni che vietano dal 1° gennaio 2018 la possibilità di commercializzare sacchetti di plastica ultraleggeri sotto i 15 micron di spessore, richiesti a fini di igiene o forniti come imballaggio primario per alimenti venduti sfusi tipici dei reparti ortofrutta o per avvolgere il pesce venduto al banco. Di seguito si riepilogano quindi e norme attualmente vigenti sulla commercializzazione delle buste di plastica fornite ai consumatori per il trasporto
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Il 4 Gennaio 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. n. 190 del 15 Novembre 2017 recante la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni concernenti l’etichettatura delle calzature e dei prodotti tessili. Il Decreto disciplina le sanzioni per la violazione delle disposizioni di cui alla Direttiva 94/11/CE riguardante l’etichettatura dei materiali usati nei principali componenti delle calzature ed il Regolamento UE N. 1007/2001 del Parlamento Europeo e del consiglio, del settembre 2001, relativo alle denominazioni delle fibre tessili e dell’etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili. “Il Decreto - commenta Giuliano Secco Presidente della Federazione Moda del Veneto - recepisce alcune istanze presentate da Confartigianato e rappresenta un passaggio essenziale nel completamento della disciplina poiché introduce gli aspetti sanzionatori riferiti alla violazione della normativa,
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