Nuovo contratto per i lavoratori delle piccole e medie imprese del tessile abbigliamento calzaturiero, per i lavoratori della piccola impresa dei settori chimica e ceramica e per i lavoratori delle piccole e medie imprese di decorazione piastrelle in “terzo fuoco”. È il primo accorpamento contrattuale che va nella direzione di quanto previsto dall’accordo interconfederale dello scorso 23 novembre sulla riduzione del numero dei contratti collettivi. L’intesa, sottoscritta dalla Confartigianato Nazionale (rappresentata dal delegato per la contrattazione Giuliano Secco), dalle altre organizzazioni datoriali e dai sindacati di categoria aderenti a Cgil Cisl e Uil interessa circa 50.000 imprese dei settori tessile-abbigliamento-calzaturiero e dei settori chimica ceramica e terzo fuoco in Italia. Gli incrementi retributivi prevedono per i settori del tessile abbigliamento moda € 75.00 al livello 3
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Arriva una grande notizia dall’ultima riunione al Ministero dello Sviluppo Economico del Consiglio Nazionale Anticontraffazione sotto la Presidenza del Sottosegretario di Stato, Sen. Antonio Gentile: il Piano Strategico 2017-2018 approvato richiama, nell’ambito dell’Azione Strategica “6.1 – Rafforzamento delle azioni di tutela del Made in Italy”, come di particolare interesse l’Iniziativa attuata da Confartigianato Moda del Veneto che riguarda l’applicazione in via sperimentale su alcune imprese industriali ed artigiane del settore moda della Regione Veneto, dell’“etichetta parlante “Un riconoscimento importante ad un lavoro straordinario e lungimirante - commenta Giuliano Secco Presidente regionale veneto della Federazione Moda di Confartigianato – che abbiamo realizzato qui in Veneto. L’Etichetta parlante è l’innovativo e rivoluzionario sistema di etichettatura per la tracciabilità dei prodotti tessili ed abbigliamento a tutela delle pmi
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Le Commissioni Giustizia ed Attività Produttive della Camera hanno approvato il parere con osservazioni sullo schema di decreto legislativo recante disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui alla direttiva 94/11/CE concernente l’etichettatura dei materiali usati nelle principali componenti delle calzature destinate alla vendita al consumatore e al regolamento (UE) n. 1007/2011 relativo alle denominazioni delle fibre tessili e all’etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili (Atto n. 433). Il provvedimento, adottato in attuazione della legge di delegazione europea del 2014, e’ teso ad introdurre nel nostro ordinamento sanzioni penali ed amministrative per le violazioni di obblighi contenuti in direttive europee attuate in via regolamentare. Confartigianato nelle scorse settimane ha inviato all’attenzione delle Commissioni un documento (v. Audizioni) nel quale sono state evidenziate
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